esx2 VMware ESX è il prodotto commerciale per la virtualizzazione di punta di VMware.
Ha un costo decisamente elevato rispetto ad altri prodotti per la virtualizzazione inoltre non è possibile utilizzarlo su computer di fascia bassa in quanto richiede periferiche ad altre prestazioni (SCSI, gigabyte ethernet, fibre channel, iSCSI…).
VMware ESX è un prodotto bare-metal ovvero che non ha bisogno di un sistema operativo host ma possiede un suo kernel proprietario (attenzione non è Linux) solo pochi componenti hardware sono supportati. Vedi questo pdf per elenco di hardware compatibile (http://www.vmware.com/pdf/vi35_io_guide.pdf).

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A causa di queste limitazioni pure usare una versione demo di VMWare ESX può essere parecchio complicato. Se si intende acquistare il prodotto, bisogna prima tenere in conto alcune cose. Bisogna procurarsi un server certificato e se si vuole adoperare VMotion (la caratteristica che consente di spostare una virtual machine da un server all’altro) è consigliato scegliere due server simili (con lo stesso processore).
Senza perdersi troppo su queste questioni vediamo come installare VMware ESX. Per comodità e per ottenere degli screenshot di buona qualità, VMware ESX è stato installato sul VMware Workstation (la configurazione del file la porrò in un articolo che uscirà fra breve ed è leggermente differente da quella che sta circolando in rete).

Preparazione

Predisporre un hard disc SCSI o (alla peggio un SATA) tutto vuoto per VMware ESX.
Sul disco possono essere alloggiate le macchine virtuali oppure si può ricorrere a qualche server NAS. Per semplicità è meglio lasciare che virtual machine vengano memorizzate sul hard disc. Non occorre molto spazio per VMware ESX però è necessario creare parecchie partizioni quindi 40 GB possono bastare anche per far girare 4-5 VM.
Se sul server sono presenti schede audio o schede video non necessarie è meglio toglierle.

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Installazione

Procurarsi il file iso di VMWare ESX che si può scaricare dal sito di VMware. Masterizzare il file in un cd (basta anche uno con 650 MB di capienza).
Avviare il server col supporto ottico inserito nella sua unità di lettura e fargli fare il boot da lì.
Dovrebbe apparire poco dopo una schermata che invita a indicare la modalità di avvio.

VMware ESX cd boot

Successivamente viene presentata la possibilità di controllare se il CD non ha problemi.
CD media test
L’interfaccia grafica è simile a quella che viene usata da Fedora, CentOS e Red Hat Linux.
Nelle schermate che sono mostrate vengono richieste le preferenze (fuso orario, tastiera, lingua, tipo di mouse, approvazione della licenza d’uso…).
Ad un tratto se appare una finestrella che avverte che la partizione presente sul disco rigido è illeggibile, non è necessario allarmarsi il disco è vuoto e non è stato formattato.

partition table unreadable
Il momento più importante è il partizionamento. VMware ESX divide l’hard disc in un gruppetto di partizioni, si consiglia di lasciare le impostazioni automatiche inalterate. Controllare che alla partizione di tipo vmfs3 abbia sufficiente spazio perchè lì saranno memorizzate le macchine virtuali.
partition options partition disks

La parte riservata alla configurazione del bootloader può essere modificata se ci sono altri sistemi operativi sullo stesso disco. Altrimenti è meglio lasciare così come sono le cose.
advanced options
Nella schermata che segue è altamente consigliato attribuire un IP statico a VMware ESX e regolare tutte le eventuali schede di rete che si trovano sul computer.
network configuration Due pagine dopo si presenta la configurazione degli account. Come minimo digitare una password per l’utente root. Se possibile creare altri utenti (magari per le attività di backup…)
account configuration

Dopo il riepilogo delle scelte fatte inizia l’installazione dei pacchetti che dura qualche minuto.
installing package vmware
Al suo termine viene presentata una schermata che indica di riavviare il computer e per collegarsi al server VMware ESX basta aprire l’URL http://ip-assegnato alla-macchina.
ESX server 3.5 installer complete
Al riavvio appare il bootloader con tre opzioni. La prima permette l’avvio di VMware ESX mentre le altre due servono per manutenzione.
VMware ESX boot

Di valent

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