Oggi è il 17 gennaio 2021 e Johnny si sveglia.

Il lavoro di Johnny è quello di trasportare dati. Dati che vengono salvati nella sua memoria grazie ad un dispositivo impiantato nel suo cranio. Per fare posto a questi dati, i ricordi della sua infanzia sono stati cancellati ma ora, dopo tanto tempo, Johnny li rivuole indietro.
Per poterli recuperare servono soldi. Così Johnny accetta un ultimo lavoro: quello di caricare ben 320 GB di dati nel suo cervello.
Così inizia la storia di Johnny Mnemonic.

Johnny Mnemonic è un film di fantascienza (cyberpunk) uscito nel 1995 con Keanu Reeves come protagonista. È tratto dal racconto omonimo, raccolto nel libro “La notte che bruciammo Chrome”, di William Gibson.

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Ambientato nel 2021, la pellicola ci presenta un mondo cacotopico dove le multinazionali governano e una malattia colpisce la metà delle persone sul pianeta. Il degrado colpisce i bassi fondi della società, uno scenario che ricorda molto quello dei film dello stesso genere come il celebre Blade Runner.

Come tutti i film sulla fantascienza è curioso fare una retrospettiva a distanza di alcuni decenni per capire come i registi e sceneggiatori dell’epoca pensavano il nostro futuro proprio nel giorno in cui immaginavano si svogessero i fatti narrati dalla loro storia.

In un certo modo, Johnny Mnemonic non è tanto lontano ad oggi. Certamente la tecnologia si è evoluta in altro modo (es. smartphone e schermi piatti) ma alcuni aspetti come il potere delle multinazionali che è tale da piegare i governi non è da trascurare. Per non dimenticare la pandemia.

Johnny Mnemonic è un film che potrebbe piacere a tanti: per cui se non lo avete mai visto e vi piace il genere, dategli una chance.

Di valent

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