E’ possibile, con delle limitazioni, adoperare un kernel vanilla (scaricabile da kernel.org) per far girare un domU. L’uso di un kernel vanilla permette di poter usufruire di tutti i miglioramenti dei nuovi kernel e di utilizzare i benefici della paravirtualizzazione.
Ci sono delle differenze tra un kernel vanilla e uno XenLinux. XenLinux è un kernel modificato per essere compatibile con l’ipervisore Xen, mentre il kernel vanilla è Linux ufficiale.
Tuttavia ci sono alcune restrizioni nel caso del kernel ufficiale: non è possibile usare la migrazione live né la sospensione. Non può essere adoperato come kernel per il dom0, non supporta i 64 bit e neanche il framebuffer.
Il kernel vanilla deve essere configurato in modo da avere abilitato le seguenti opzioni:
CONFIG_PARAVIRT_GUEST=y
CONFIG_XEN=y
CONFIG_XEN_BLKDEV_FRONTEND=y
CONFIG_XEN_NETDEV_FRONTEND=y
CONFIG_HVC_XEN=y
Per supportare la tecnologia PAE è necessario attribuire “y” anche a CONFIG_HIGHMEM_64G.
Queste proprietà si trovano (menuconfig…) in Processor type and features -> Paravirtualized guest support e nei vari sotto menu, mentre l’opzione per abilitare l’estensione di memoria in Processor type and features -> High Memory Support -> 64GB.
Poi si possono aggiungere o cancellare altre caratteristiche del kernel a piacere.
Dopo si può fare make, è però necessario creare l’immagine vmlinux perché bzImage non è compatibile con Xen.
Per fare diminuire la dimensione dell’immagine vmlinux è possibile usare il comando:
# strip vmlinux -o vmlinux-resized
Questa immagine può ora essere indicata nel file di configurazione del domU.
Il file di configurazione tuttavia deve tenere in considerazione alcuni particolari: è necessario adoperare i device node del gruppo xvd quindi i parametri root e disks devono usare questi nodi. La console di Xen, se si desidera adoperare, deve essere impostata così: extra=”console=hvc0″.